Fasani di Sessa Aurunca (Ce) La Cripta di San Michele a Gualana si trova in un ambiente ipogeo di natura tufacea, suddiviso in tre absidiole. Nella centrale è raffigurato Cristo tra l'Arcangelo Michele e S. Pietro. Nell'absidiola di sinistra è raffigurato S. Massimo, mentre in quella di destra la Madonna tra S. Tommaso e San Nicola. Alla base dell'abside di destra è chiaramente visibile una scritta dedicatoria che termina con la parola “fecimus”. Gli affreschi di pregevole fattura per la qualità dell'impasto cromatico e per il ductus sono con molta probabilità ascrivibili all'VIII dell'Era Cristiana e al confine tra la sfera di influenza latina e quella bizantina. Le scritte, infatti, compaiono in latino e la mani benedicono alla greca. Nell'ambiente ipogeo di natura tufacea, la cui volta è in parte crollata, erano ancora leggibili le strutture architettoniche di tre absidiole sulle cui superfici sono presenti dipinte a buon fresco alcune figure di santi. Ai danni del secolare abbandono, i manufatti abbinavano un degrado dovuto ad atti propriamente vandalici, i volti dei personaggi si presentavano sfregiati da colpi di roncola in modo irreparabile. Le infiltrazioni di natura pluviale , impoverendo il reticolo salino del substrato , avevano causato la caduta di vasti lacerti di intonaco con la conseguente perdita di parti dipinte e la formazione di sali in superficie. Le superfici dipinte erano coperte da un consistente deposito di sali, originati dal trasporto in soluzione di ioni silico-carbonatici dovuti alle pozzolane ed al carbonato di Calcio presenti nel substrato dei tufi. È stato eseguito un intervento specifico sulle superfici esse sono state liberate dai sali con Una complessa azione è stata intrapresa con impacchi a base di AB57 veicolata in polpa di legno per effettuare una prima rimozione del velo salino presente sulle superfici dipinte. L'intervento è stato completato e rifinito fino ad un sufficiente effetto di trasparenza mediante l'applicazione di resine a scambio ionico. Un contemporaneo e necessario consolidamento delle superfici pulverulente o degradate per impoverimento del reticolo salino degli intonaci e del film cromatico è stato operato a seconda dei casi con idrossido di Bario e/o con acqua di calce. Povere di tufo locale e calce lafarge e primal le stuccature saranno eseguite con carbonato di calcio calce lafarge adittivata a primal il ripristino cromatico per quanto possibile sara tenuto nei limiti filologicamente corretti di una corretta lettura dell'esistente. Torna indietro |