Restauri privati

Lavori privati, anche di singoli manufatti (dipinti, sculture, pastori, ceramiche, disegni su carta, fotografie d'epoca, stoffe, mobili anche dipinti, modernariato in genere)

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Restauro del pavimento della chiesa di S. Francesco - Sant'Agata dei Goti - Benevento


La chiesa e l’annesso convento furono costruiti tra il XII e il XIII secolo, a ricordo del passaggio in città di S. Francesco d’Assisi.
La facciata è barocca, ma si conserva l’antico campanile gotico. L’interno, a navata unica, è più dichiaratamente settecentesco: gli affreschi sono opera di Giaquinto del 1703; il coro, il pulpito e la cantoria, in legno intagliato, sono della fine del XVIII secolo, così come il cassettonato. Si conserva anche un bellissimo pavimento maiolicato, opera dei fratelli Massa.

La struttura decorativa del pavimento era ideata secondo un’ariosa composizione concepita architettonicamente e costituita da un insieme raccordato di racemi, animali esotici e figure allegoriche, che partendo dall’ingresso copriva tutta la navata, raggiungendo gli altari laterali fino agli scalini dell’altare maggiore.
La parte interessata dal nostro intervento è quella che si estende dalla zona dell'altare maggiore fino a superare la prima fila delle tombe ipogee.

• Stato di conservazione

Strutturalmente il pavimento è stato adagiato sulla volta del “sotterro”, che, attualmente occupato da maceria e da ossa, contribuisce in modo notevole allo stato di “bagnato” del sovrastante pavimento, per l’umidità che assorbe e cede continuamente alla struttura, anche se l'osservazione e le misurazioni condotte per un periodo "lungo" ci hanno permesso di intuire che la risalita di umidità ha probabilmente cause più complesse.
Le volte di sostegno hanno subito una serie di cedimenti che hanno prodotto notevoli avvallamenti dall’ingresso alla prima metà della navata, che però non hanno interessato il nostro attuale intervento.
Nel corso degli anni, diversi mattoni sono stati sostituiti con manufatti di natura dimensione e talvolta di colore o decoro diverso; le parti smontate sono state allettate senza rispetto per il disegno originale.
Tracce vistose e talvolta deturpanti di tannino, cera di candele e asfalto nella parte anteriore all'altare, oltre che cementi e malte, imbrattano variamente le ceramiche del pavimento.
Il calpestio e soprattutto i lavaggi con detersivi impropri hanno prodotto i maggiori danni agli smalti e vernici delle ceramiche, che risultano gravemente abrase: in alcuni punti il decoro non esiste che in tracce in altri è completamente sparito, questo fenomeno che interessa maggiormente la parte destra della navata è notevolissimo nella zona prospiciente i due altari laterali.
La caduta di oggetti pesanti oltre ad aver fratturato alcuni mattoni ha prodotto una serie di sberciature sui preziosi smalti del decoro.
Le parti in cotto mostrano superficialmente tracce di decoesione strutturale e polverulenze, dovute ai fenomeni di microcorrosione e al degrado manutentivo del manufatto.

• Interventi

1. La prova di rimozione dei grassi e dell'asfalto dal cotto è stata effettuata con l'applicazione su carta assorbente di Trielina e stiratura con cauterio a 80°, successiva applicazione di un impacco chimico appropriato, lavaggio con acqua distillata.
2. La rimozione dal cotto delle malte e dello sporco è stata realizzata con appropriati impacchi chimici.
3. Rimozione con bisturi delle parti ammorbidite e impacco di lavaggio con acqua distillata veicolata in Sepiolite, lavaggio finale con acqua distillata.
4. Sono stati rifatti gli orli e gli incastri delle due cripte presenti nella zona dell'intervento: i mattoni mancanti alla cornice sono stati integrati con uguali mattoni antichi, l'incastro di fermo delle lapidi, che ormai mancava quasi completamente, è stato rifatto con mattoni antichi fermati da tubolari di acciaio fosfatato.
5. I mattoni mancanti o gravemente ammalaciati sono stati sostituiti con altri ugualmente antichi e tagliati a misura.
6. La pulitura delle parti ceramicate è stata effettuata con solventi chimici, lavaggio con acqua distillata e rimozione finale dei residui con bisturi.
7. Le parti in cotto sono state consolidate con tre applicazioni a rifiuto, nella successione di otto giorni in otto giorni, di Etile silicato; l'intervento è stato reiterato, dopo un intervallo di ventisette giorni.
8. Sulle lacune evidenziate da fratture e mancanze delle superfici del cotto abbiamo eseguito le stuccature con un formulato compatibile.
9. Le stuccature sulle superfici ceramicate sono state effettuate con stucco compatibile.
10. Tutte le necessarie integrazioni sono state eseguite con acquerelli della Windsor e Newton.
11. Sul pavimento come ulteriore protettivo è stato dato un film di Wacker 290 diluito.


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