Restauri privati

Lavori privati, anche di singoli manufatti (dipinti, sculture, pastori, ceramiche, disegni su carta, fotografie d'epoca, stoffe, mobili anche dipinti, modernariato in genere)

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Restauro dell'affresco di "San Zaccaria" del Duomo di Santa Sofia - Benevento


• Stato di conservazione

L'affresco era stato interessato da un'infiltrazione d'acqua pluviale, l'umidità aveva prodotto l'impoverimento del reticolo salino ed inoltre resti organici avevano permesso l'allignare di microalghe (allo stato completamente disidratate).
Un discreto velo di sali di Calcio carbonato che l'acqua aveva lasciato evaporando, offuscava la parte superiore del dipinto.


• Esame a Vista

Il prezioso manufatto presentava una superficie degradata da abrasioni, da antiche ed energiche puliture e da rifacimenti che interessavano una buona parte del dipinto.
L'esame a luce radente manifestava ulteriormente lo stato di degrado delle superfici interessate nella parte più bassa, da microcrateri generati da un antico stato di corrosione della superficie cromatica, forse per solfatazione.
La caduta o la polverizzazione del colore erano state occultate da un beverone dato genericamente sulle lacune.
Molte delle recenti stuccature sopravanzavano il livello degli intonaci e il ritocco era stato eseguito tratteggiando il fondino neutro dato sulle stuccature: il reintegro era generico tanto da impedire o da mediare in modo non corretto la lettura dei particolari ancora visibili.
I lacertini di chiusura degli intonaci marginali erano stati eseguiti in modo molto compendiario. Discreti distacchi tra il tonachino e il supporto erano evidenziati dalla percussione. All'esame non si sono rilevati segni evidenti di giornate o di pontate.

• ALTRI ESAMI

La fotografia a I.R. ha confermato quanto evidenziato dall'esame a vista e dai piccoli saggi di pulitura eseguiti con tamponcini di acetone sulle parti ridipinte. Le stuccature moderne sono risultate a base di colla vinilica e gesso.
Non si è potuto coltivare nessun campione di alga perché erano morte, riteniamo che potessero appartenere alle specie della cianofinacee.

• INTERVENTI

1. Le ingarzature che ricoprivano la superficie dell'affresco sono state delicatamente rimosse.
2. Le decoesioni tra gli intonaci sono state risanate con iniezioni di una maltina.
3. Le parti interessate sono state disinfettate con un impacco su carta" riso" di cloruro di Benzalconio in soluzione al 5%.
4. La patina opaca dei sali è stata rimossa con un impacco di AB57 supportato in polpa di legno. Un impacco generale, di pulizia e ricondizionamento delle superfici cromatiche è stato effettuato con una soluzione satura di Ammonio carbonato e Desogen al 5% su carta riso.
5. Tutte le vecchie stuccature improprie, o perché in sopralivello o perché eseguite con materiali non adatti come il gesso, sono state smontate e rifatte correttamente.
6. Le integrazioni cromatiche sono state eseguite con colori ad acquerello della WINDSOR & NEWTON.

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