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La sala è caratterizzata da una raffinata decorazione Neoclassica, realizzata ai primi dell'Ottocento. Il soffitto, decorato a tempera, presenta su fondo rosa un'elegante decorazione su gran parte della superficie impostata su un cornicione in stucco dorato con un motivo a palmette. Su due fasce monocrome si impostano una serie di riquadri evidenziati da una fascia verde acqua entro la quale festoni di fiori e foglie si accompagnano a figure femminili, leoni e candelieri. In ogni angolo, pure evidenziato da riquadri in diverse tonalità di rosa, è collocata una figura femminile.
Superata questa prima fascia, la parte superiore prevede un decoro con diverse cornici a foglia di alloro seguite da festoni fiori e foglie di quercia.
La decorazione centrale è un trompe-l'oeile rappresentante un velario. La fascia esterna prevede un decoro con gruppi di fiori in diverse tonalità di rosa, mentre al centro si collocano tre ampi medaglioni entro cornici di foglie di alloro. I due laterali mostrano un diametro uguale e minore di quello centrale.
Il medaglione ad Est mostra un primo cerchio centrale su fondo verde con la raffigurazione di un cavallo al galoppo, e un secondo cerchio su fondo rosa con diversi motivi floreali e due figure femminili che recano ognuna una cornucopia con fiori e frutti.
Al locale, di pianta rettangolare, si accede da Sud, dalla Sala del trono, mediante due porte finemente dorate e decorate e ancora da Est e da Ovest attraverso altre quattro porte, due per ogni versante, di fattura identica alle precedenti. L'esposizione a Nord è garantita da due ampie finestre, ugualmente decorate e indorate, che danno sul cortile Ovest della Reggia.
Chiusa al pubblico per lungo tempo la stanza era destinata a uso deposito di oggetti d'arredo e mobili. Prima di qualsiasi intervento di restauro è stato quindi necessario svuotarla. Le suppellettili sono state inventariate e imballate singolarmente in appositi contenitori, che sono stati poi trasportati, alla presenza degli addetti incaricati dalla Soprintendenza, in altri locali più idonei. I mobili sono stati spostati nella adiacente retrostanza ad Est. La catalogazione scritta è stata riportata dalla nostra ditta in una relazione consegnata alla Soprintendenza.
• Stato di conservazione
Il locale nel suo insieme presentava un avanzato stato di degrado dovuto in parte all'incuria, in parte a restauri mal eseguiti, che avevano alterato l'equilibrio delle cromie e la qualità dei decori.
Gli encausti dei lambrini risultavano grossolanamente ridipinti e ricoperti da vernici alterate; il fenomeno era più evidente sul lato Sud e Ovest. Sotto le finestre il fenomeno era ancor più aggravato dalle tracce che le percolazioni di acque pluviali sporche avevano lasciato sulle superfici dipinte.
I marmi delle ornie di uno straordinario bianco statuario macchiato erano rovinati da sporco, vernici sovrapposte, depositi di varia natura. Il bianco del camino era completamente offuscato da depositi pesanti di cere, grassi e fumi, inoltre la cornice centrale risultava staccata dalla fronte del camino e il listello di chiusura risultava pericolosamente imbarcato al centro.
Le porte, completamente rovinate da assi di legno inchiodate e altri sistemi primitivi di sigillatura, segnali di allarme, cavi e sensori, erano state più volte ridipinte e le doratura originali erano state ricoperte da porporina. Il battiscopa di marmo nero di Portovenere era rovinato da stuccature, sporco e cera. Le soglie marmoree presenti partecipavano anch'esse allo stato di degrado generale, mostrando spessi strati di sporco, lesioni da percussione e disgregazione delle connessure.
Gli intonaci dei vani delle finestre presentavano vaste decoesioni e lesioni estese.
Le pareti grossolanamente ridipinte con una tempera di colore incompatibile con i decori del soffitto, presentavano lesioni e vaste zone di decoesione e lacune oltre che cementature di apparecchi di allarme come sensori, isolanti elettrici e cavi che potrebbero fare la storia dell'energia elettrica nell'Italia Meridionale.
Le parti bianche del cornicione dorato risultavano coperte oltre che di polvere e sporco anche di un colore grigio tortora sovrapposto in epoca imprecisabile. Le bellissime foglie di stucco ad oro fino risultavano in molte parte completamente disancorate dalla parete, oltre che sporche per deposito di polvere e fumi grassi.
La volta percorsa da lesioni generalizzate, principalmente estese lungo la parete Nord, presentava i fondi completamente ricoperti da colori simili agli originali, che probabilmente all'epoca dell'antico intervento erano apparsi compromessi. Alcune parti del decoro risultavano grossolanamente rifatte. Il film cromatico si presentava inconchigliato e decoeso dal supporto, gli intonaci mostravano vaste e profonde decoesioni.
• Interventi
1. Rimozione di tutti i chiodi, cavi elettrici ed isolatori presenti, con comuni presidi meccanici.
2. Prima pulizia delle pareti e dei lambrini ad encausto mediante spolveratura con spazzole morbide.
3. I marmi sono stati puliti con un primo lavaggio con spugne imbevute in una soluzione di acqua alcalinizzata con Ammonio carbonato e con aggiunta di un tensioattivo
a. impacchi di Ammonio carbonato
b. le macchie di cera sono state rimosse meccanicamente con l’aiuto di bisturi.
4. I colori sovrapposti delle pareti e della volta sono stati rimossi.
5. Le decoesioni della pellicola cromatica sono state ridotte
6. Le lesioni presenti e i piccoli crateri lasciati dai chiodi divelti sono state sanate con una malta a base di calce Lafarge e sabbia di fiume additivata ad una piccola percentuale di resina acrilica.
7. Gli intonaci sono stati consolidati con iniezioni di una maltina a base di calce Lagarge, pozzolana ventilata e Primal Ac 33.
8. Le stuccature delle lacune presenti sui dipinti sono state effettuate con malta.
9. Le parti decoese del caminetto sono state smontate e correttamente riadese con resina epossidica.
10. Il ripristino cromatico è stato effettuato con colori ad acquerello della Windsor e Newton.
11. Le parti ad encausto sono state protette con una emulsione acrilico cerosa.
12. I marmi sono stati lucidati con un protettivo silossanico.
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